mercoledì 10 dicembre 2008

Sono tornati a fiorire i fiocchi

Sebbene fuori stagione i fiocchi hanno ricominciato a fiorire. Non si tratta ovviamente di una fioritura importante ma tanto basta a dire basta. Ma come, dirà il lugubre viandante che sorseggia insulti in ogni dove, è appena iniziata la fioritura e già dite basta?!?!?!?!?! E' vero che al progresso non vi è mai fine ma neppure alle sporadi. E in questo blu neve che c'azzecca l'albero oscuro? E se domani non vi fosse più l'effluvio caustico degli aghi che cinguettano al tiepido indorarsi delle erbette? E se il pastore non portasse più gli alunni a mietere le papere? Di tutto questo ne ho ben donde e poteri lussureggiarmi intredipo nella fontana. Ma come disse Egidio da Portici nel 1758: "Anche le microsfere possono intrufolarsi in un tempestoso rosso mare" con questa massima vi saluto e vi invito, come sempre, al dibattito.

venerdì 31 ottobre 2008

Estremamente paradisiaco

Paradossalmente ed iniquamente mi appresto a chiudere anche questo mese di ottobre foriero di novità e di beltà. Alla stregua di un netturbino infiltrato nella rosticceria "Balingrado" il quale, anche senza l'ausilio del periscopio, riesce a degustare un numero approssimativamente infinito di prelibatezze, anch'io mi diletto ad annichilire con l'udito frange di cavallette alate. Ebbene si, come diceva Eolo Signordini, storico poeta nonchè rosticcere del 1700, "meglio la penombra dell'ombra soprattutto quando non c'è luce adeguata". Stretto ed abbarbicato nel mio giaccone semi invernale mi appresto ad entrare nella stagione del clima freddo. Senz'altro faranno meno fatica i gommisti oppure i farmacisti ad affrontare la stagione fredda, ma pure loro e qui lo dico e qui lo nego: pure loro. Il tempo è negletto e quindi stacco e chiudo in contumacia

mercoledì 8 ottobre 2008

La Casetta dei PescaTori

Mi aggiravo con fare curioso e prono per le cittadine che costeggiano il lago salato quando mi sono trovato davanti una siffatta casetta e mi son detto: ma chi mai può aver deturpato la quiete dopo la tempesta con siffatta costruzione post ecumenica? Ma chi se non i famigerati pescatori, coloro i quali pescano i bovini in sul calar del sole. Ma perchè pescare tori nel lago salato e poi lamentarsi perchè non pescano nulla? Non sarebbe più facile e consono nonchè rispettoso delle leggi vigenti, pescare tori nelle verdi praterie? Qui non ci dovrebbero abitare, a rigor di logica e di flemmatica ragione, i pescapesci? Sembra strano e un tantinello superbo affermare ciò ma è esasutivo e propedeutico per le nuove generazioni. Cerchiamo di imparare da siffatte situazioni e non lasciamo più che i nostri nipoti si arrabattino cercando scuse che non ci sono e mai ci saranno. La tempesta di Euclide mica si è scritta in un giorno. Sperando in un giorno migliore, sto citando a memoria l'ornitologo nonchè narratore Gioacchino De Paolis, me ne vò a casa a pagare il pittore.

martedì 16 settembre 2008

Ma quale budget?

Ai nostri tempi dove il lassismo trionfa è importante, se non essenziale, avere un budget. Chi di noi non utilizza il budget? Lo utilizza la cameriera quando serve in tavola, lo utilizza il fabbro mentre forgia uno zoccolo, lo utilizza il medico mentre visita la paziente che essa sia inglese o finlandese poco importa. Orbene, visto la peculiarità dell'argomento, e le rimostranze fatte da una parte degli interlocutori, mi sono deciso a rispettare la frenesia che percepisco nell'aria. Budget pubblico o budget privato? Effetto domino o effetto bagnato? Crisi dei mutui o crisi di vocazioni? Quante le domande e quante le risposte. Ma la vera sagacia tattica sta nell'errabondare sui marciapiedi che costeggiano il cangiante fiume della verità, lo sciorinare di inutili verbi incalzati dagli aggettivi, il lussureggiante bisbiglio del flacido licaonte o la meritocratica e coacerva presunzione dell'edera selvatica. Si, mio diletto lettore, in questi lugubreggianti giorni di silenzio ho pensato anche a te e al tuo budget, per cui sta tranquillo che i miei interventi cresceranno con la stagione fredda e i tuoi dubbi verranno dissipati come le farina sulla torta.

giovedì 28 agosto 2008

Le barche

Come automobili, ma senza le ruote, anche le barche vengono mestamente parcheggiate al calar del sole. Questa foto è sinallagmatica del dolore puerpero che attanaglia il propedeutico visitatore del porto che, null'altro avendo da pensare, si limita ad ascoltare la triste melodia che emettono i singoli battelli. Sarà l'inciviltà dell'armatore, sarà la struggente melodia dei gommotti ma tutte le volte che mi capita di visitare un porto le lacrime sgorgano novelle e acute dai miei splendidi occhi color cielo.

giovedì 21 agosto 2008

Francamente me ne infischio

Sperando di fare cosa gradita ai più, scrivo queste dure righe per rimarcare la possibilità di beneficiare della rinegoziazione delle fotografie scattate in forma naturale prima del 23 marzo 1996. So che molti di voi possiedono venerabili quantitativi alfanumerici di fotografie scattate ed archiviate meritocraticamente all'interno di memorie pseudo digitali. Orbene, con la possibilità che vi viene palesemente e pittorescamente offerta le potete e/o dovete rinegoziare. Passando invece al titolo di questo propedeutico intervento volevo esprimere, con il rammarico del ragazzo negletto, il mio assoluto disinteresse al fatto che oggi è il 21 agosto 2008. Non capisco perchè da più parti, con l'ironia che contraddistingue l'opacità del lettore, mi si chiede di festeggiare questo poliedrico e per certi aspetti inverecondo nonchè monosillabico giorno. Non c'è nulla che stimoli i miei abnormi interessi. E poi, diciamocela tutta con infinita verità, domani sarà il 22 che lo vogliate oppure no. Qundi, come disse il borbonico Tullio da Moncalieri nel 1378 dopo alcune giornate di attenta e misurata contemplazione colloquiando inesorabilmente ma con l'intransigenza e la sagacia che contraddistingueva tal siffatto condottiero: Francamente me ne infischio. A voi la parola o lessicali lettori

martedì 12 agosto 2008

Sopra le nuvole


Maldestramente affranto dalla calura estiva mi sono deciso a far un giro al di sopra delle nubi. Orbene, sembrerà ai più strano e inverecondo, ma al di sopra delle nubi c'è il cielo azzurro ma molto più freddo. Sinallagmando la poesia di Franco Inciuciati, capolavoro didascalico di fine 700, par di capire che l'azzurro non sia dovuto all'incontinenza presbiteriana ma all'ozono cumuliforme e cumulabile. La temperatura di -50 gradi a 11.000 metri insegna che il freddo non è solo al polo nord ma in qualsiasi posto della tecnosfera. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: ma perchè allora, sopra le nuvole, non ci sono i pinguini? I più diranno: "Semplice, perchè i pinguini non sanno volare." Niente di più sbagliato!!!! I pinguini non stanno sopra le nuvole perchè, essendo esse gassose e non solide, essi non saprebbero dove fare la pennichella. Già ai tempi di Catone e della Magna Carta Libertarum era noto tal problema.
Eloquentemente, sinallagmaticamente e preponentemente anche per oggi vi ho svelato una verità a molti lettori sconosciuta e in qualche modo incommensurabile. Credo di aver fatto cosa gradita e politicamente corretta nonchè bipartisan, per cui passerò il resto della giornata a rispondere alle centinaia di quesiti che mi vorrete umilmente e tacitamente porre.

venerdì 1 agosto 2008

Questo putrido mare

Problema evidente, ma non per questo eloquente, la sporcizia delle acque marine. Mirando la foto il lettore può notare come il mare sia sempre più sporco. Queste acque trasparenti denotano il malumore invadente delle prime comitive di ex postini che frequentano all'aba siffatte spiagge. Meno male, dirà l'arguto ospite, che con la barca che si nota a sinistra (o a destra per chi ha l'abitudine di guardare il monitor dal retro) si può andare in mare aperto dove si possono ancora trovare acque pulite dove galleggia indisturbato il petrolio. Lì si che fare il bagno è un piacere, un preludio alla vita paradisiaca. Finalmente acque nerastre accompagneranno il beato bagnante nel suo divagato nuotare e gli ricorderanno antichi sapori. Meretrice fu la nave che lasciò siffatto retrogusto. Chissà, forse o purtroppo

giovedì 3 luglio 2008

Il papa vero

Il papa vero nasce sul greto dello styron river fra sassi e sterco di formica. Subliminado la visione mistica, è importante sapere che esso si crede una margherita. La polimorfia delle sue ombre che si stagliano come macigni sulle oscure terre ci ricorda che l'alba del mecenatismo è alle porte. Certo che se i papa veri fossero più, metaforicamente parlando, delle mere piante è appena il caso di sottolineare che la diatriba fra le due fazioni sarebbe meno violenta. Non so se nel futuro ci saranno ancora siffatti fiori, non so nemmeno se nel futuro ci sarò io, ma nel momento in cui scrivo (ore 12.06 del 03 luglio 2008) tali esseri sono vivi e presenti nelle nostre amate terre. Sinallagmando e per il combinato disposto del teorema di Giuclide e della sinapsi di Giulio possiamo certamente affermare che, benchè la patata non abbia spigoli, il papa vero è un fiore delicato. Tanto delicato che al solo bisbigliare è possibile che qualche petalo cada, ma per ogni petalo che cade un nuovo papa vero nasce in un' altra parte dello Styron River. Quest'ultima è una leggenda Maya scritta da re Miroslav nel 1358 alle ore 06.24 di una mattina piovosa ma non troppo.

mercoledì 2 luglio 2008

Ecatombe di verde pleonastico


Sembrerebbe strano che nel momento in cui scrivo sia ancora possibile ritrovarsi dispersi in una giungla oberata di verde. Eppure è sufficiente allontanarsi per pochi metri dalle nostre amate città di cemento per ritrovare una vegetazione infantile e puerpera. Difficile non perdere il lume della ragione quando, abbagliato dall'ignobile colore, ci si appresta a ritrovare la retta via. Allora ci si ferma a ragionare sul perchè l'albero che si scorge sulla destra dell'immagine sia proprio a destra e la natura non l'abbia collocato a sinistra, sul perchè il tronco tenda al marrone mentre le foglie al verde ma soprattutto perchè le foglie che si vedono nella foto sono 15.236 e non una di più o una di meno. Rapito da questi affascinanti interrogativi mi sono apprestato a ritornare tacitamente alla mia reggia che già l'ora del desinare era scoccata.

venerdì 27 giugno 2008

Anche noi nel Grand Canyon


Possibilmente armatevi di santa eleganza per dirimere il vostro belligerante corpo attraverso i dispendiosi flutti acerbi.
Se anche per un solo istante avete pensato a quanto fosse arduo conquistare il perimetro di un triangolo isoscele nel mentre si appropinqua a diventare scaleno, beh non avete fatto i conti con la difficoltà che può avere un fotografo a rendere giustizia a tante gocce d'acqua in unico corso. Misericordia per le ogive, cantavano rasserenate le comari nel solstizio d'inverno, ma se poi venivano riprese per il disturbo arrecato ai finti demagogi, esse ritrattavano il sonetto.
Sasso o pietra che sia, la vereconda cisterna non poteva certo contenere spumanti italici, non credete?
Se si facesse luce sul mistero che affligge la carnagione olivastra si comprenderebbero parecchie calde cose e invece si continuano a sperperare denari per studi oligarchici sulla permanente.
Ma poi per chi? Per che cosa?
Quando con gli stessi soldi si potrebbe dare un ragionevole e ragionato contributo allo studio per evidenziare la molecolosità della verruca seborroica indigena.
Peraltro la carta mica sempre è bianca.
Vabbè un'altra settimana è passata e le ciliegie non tornano più una volta mangiate

I've got so much life

Bella l'estate e bello il sole soprattutto quando non piove. In questo spaccato di realtà contadina possiamo vedere i contadini che lavorano curvi sui campi e le contadine che lavorano curve.....e basta. Gli aratri spiccano dal sottosuolo nel quale erano stati riposti per il lungo inverno e i papaveri iniziano a seminare scorie. Ma la principale novità del plenilunnio è che la mosca zebidea non è ancora spuntata dal cavolfiore. Succinte spoglie di una miscredente fatalità che ci porta a pensare quanto bello fosse il medioevo e quanto l'anima di Petrarca possa vagare ignuda per le calli di Rimini.

mercoledì 25 giugno 2008

E se fosse proprio così?

Ma sapete che le scurrili parole che mi arrivarono all'orecchio per colpa, non per demerito, mi hanno solamente fatto comprendere il perchè di tutta quest'erba in un fascio che se la conosci la eviti altrimenti non è per te. Sembrerebbe facile al singolar tenzone riprendere il cammino fatto in questi ultimi decenni di smarrimento dei servi della gleba, ma non è così, non è possibile, non è fattibile, non è umanamente concepibile. Per dirla tutta, la metafora del concepimento non è inusuale da queste parti, ma non da quelle, indi per cui se la politica ci insegna l'enormità dei cinefili non è possibile che la teoria sia inesatta. Sarà poi la vetustà della migrazione a farci capire dove cade l'asino, saranno le vongole veraci a permetterci di espiare le colpe, sarà possibile anche abbarbicarsi sugli steli delle margherite per estorcere linfa alle rondini. Comunque sia speriamo che la tempesta ormonale che segue il tornado si appresti a giacere diffidata.

Pazzia o nevralgia?

Suvvia, immergersi nel mare cristallino è alla portata di qualsiasi bambino soprattutto se vive in Trentino. E' per questo che ho deciso di immergermi in queste acque lussureggianti in una spumante piscina. L'acqua dodecana è assai più limpida e trompia rispetto a quella salata e sporca del mare e con questo caldo mesopotamico ne è ben donde. Sarebbe facile e foriero di liete novelle spargere l'altrui saggezza dipingendo con colori vivi l'aria calda dell'estate, ma mi astengo. Ho deciso di astenermi anche per non illudere voi miserabili lettori abituati alle parche mense. Non permetterò che i figli dei figli suggino dalle mie conoscenze. Per ora è tutto, mi rivedrete presto.

giovedì 12 giugno 2008

Domotica senza robotica?

Sembrerebbe assai strano, come disse il Conte Frastaglietti da Coirapo, che nello splendore dell'essere errabondo miltasse un crugiolo. In effetti è a tutti assai nota l'altisonanza prodotta dal crugiolo quando viene immerso in un contenitore colmo d'umore. E se questo corrisponde alla realtà non v'è ragione di dubitare delle parole del nobile. Forse che la frastagliatura della frenesia articolare abbia prodotto i propri effetti? Forse che le macchine abbiano già preso il posto delle sardelle? L'ardua verità è tutta da scoprire nei sentieri che i divertenti diverticoli scavano nell'animo umano. Atroce fu colui che perse il senso del cammino e si ritrovò nel bel mezzo di un mercato ortofrutticolo senza nemmeno conoscere il sapore della ginestra. Nulla e poi nulla e ancora nulla è con questo che io vi saluto e vi rimando al prossimo intervento.

venerdì 6 giugno 2008

Errabonde metafore

Sebbene l'estate incalzi le errabonde acque continuano a cadere. I miseri campi sono arsi dall'acqua e si cammina a fatica sulle terre plumbee. Orquando, inforcando la bicicletta, mi accorsi del perdurare del maltempo. Oibò esclamai, ma perchè questo? Sentii una voce opaca provenire dal greto della strada che diceva: "Hai voluto le pere cotte? E adesso piove!" Certo la metafora non è appariscente ma tanto va la gallina al largo che ci lascia il ciclamino. Sarebbe bello poter dire con fierezza che il fango provoca tenerezza, ma poi come risollevare l'umore delle genti toscane?

mercoledì 28 maggio 2008

Look and Fashion

In questo mondo dove è sempre più importante apparire ecco un dialogo fra esperti del settore

Oblivious scrive:
senti che ne dici di curarmi l' immagine?
Billy the Kid scrive:
ok, volentieri
Oblivious scrive:
dammi qualche consiglio per il look
Billy the Kid scrive:
beh quest'anno va molto tingersi le sopracciglia di diverso colore
Billy the Kid scrive:
esempio giallo e blu
Billy the Kid scrive:
poi per i peli delle ascelle te l'ho già detto
Billy the Kid scrive:
e i pantaloni vanno a vita molto bassa, l'importante è che escano i peli del culo rigorosamente lisciati con la piastra
Billy the Kid scrive:
anzi, molti fanno l'extension ai peli del culo
Billy the Kid scrive:
baffi lalla clarke gable biondi
Oblivious scrive:
ah bene
Oblivious scrive:
che look intrigante
Billy the Kid scrive:
sai le gnocche che ti correrebbero dietro?
Billy the Kid scrive:
ah dimenticavo
Billy the Kid scrive:
il gel è out
Oblivious scrive:
e cosa si usa?
Billy the Kid scrive:
si usa sterco di vacca umidificato con aceto balsamico
Billy the Kid scrive:
così eviti di mettere il profumo
Oblivious scrive:
ah bene
Oblivious scrive:
ottima trovata
Oblivious scrive:
immagino il profumo inebriante
Oblivious scrive:
anche se penso che lo sterco di maiale
Oblivious scrive:
sia decisamente meglio
Billy the Kid scrive:
si, ma non è trendy
Oblivious scrive:
anche se forse un po' troppo ricercato
Billy the Kid scrive:
tu devi capire che al giorno d'oggi ti devi adeguare alla moda
Oblivious scrive:
giusto giusto
Billy the Kid scrive:
ricordati le cose che ti ho detto e sarai un mito per i tuoi compaesani
Oblivious scrive:
stavo pensando
Oblivious scrive:
di farmi un gilet
Oblivious scrive:
in pelle di pecora
Oblivious scrive:
con tanto di lana
Billy the Kid scrive:
direi che è un must
Oblivious scrive:
dici che non sia troppo volgare?
Billy the Kid scrive:
macchè
Billy the Kid scrive:
è fichissimo
Billy the Kid scrive:
l'importante è portarlo a dorso nudo
Billy the Kid scrive:
coi baffi biondi e le sopraciglia bi color
Oblivious scrive:
si si ovvio
Oblivious scrive:
anche tu usi questo look?
Billy the Kid scrive:
si ma solo d'estate

martedì 27 maggio 2008

La corsa in bicicletta

Sebbene il cielo fosse plumbeo e l'asfalto grigio, migliaia di ciclisti si apprestavano a percorrere le centinaia di miglia che separano la città della salute da quella dei crociati. Biciclette di ogni tipo, persino con le ruote, trolleggiavano sulle anguste e conturbate strade. La meglio gioventù era pronta ad esprimere l'arguzia pedalatoria rinfrancando coloro i quali avevano preferito gustarsi comodamente seduti un whiskey on the rocks. In palio non c'era solo la gloria ma anche l'onore. A detta di molti, il premio più ambito era la fato ricordo con l'organizzatore di questa ciclopica impresa. Partirono in tanti e ritornarono in pochi

mercoledì 21 maggio 2008

Papaveri e permute

Trascorrendo una tranquilla oretta in città mi sono imbattuto in un campo di Papaveri. "Non è vero che è di Papaveri" mi disse un signore in altre faccende affacendato " il proprietario non si chiama Papaveri ma De Rossi". Beh mi son detto, il rosso comunque spicca nel campo. Mi sono recato alla casa del sig. De Rossi e gli ho proposto di permutare il suo campo con un dipinto da me fatto nel 1978, anno in cui evacuavo più spesso che nei seguenti. Egli mi disse che non aveva alcuna intenzione di permutare il suo campo. Bene, gli dissi, e me ne andai conscio di poter rimanere unico proprietario del mio dipinto.

venerdì 9 maggio 2008

Fluidificante

Perfettamente conscio dell'antropea subliminale del muschio presente nel letto del torrente, mi accinsi ad estrometterlo. Tuttavia, onde per cui, nell'intermezzo che passa tra un filone e una mozzarella mi ripresi a sonnecchiare. Non è semplice raccontare la visione paradisiaca che mi apparve. E la dermatite delle formiche algerine? Confido in voi per una veloce soluzione del problema

venerdì 2 maggio 2008

Di lato corre il fiume

Nello stato di Vigoleno, in mezzo alla selvaggia contea dei Trabucchi e al ducato di Trinità, scorre impetuoso e maestoso lo Stiron river, uno dei più grandi corsi d'acqua mittle europei.
Ogni tipo di fauna acquatica popola le sue cristalline e pure acque, dalla ponga volgaris alla biscia bifidus. Beato colui il quale può sedersi a rimirare le plastiche le più colorate che galleggiano e talvolta affondano nel suo corso. Leggiadria, ilarità e senso di benessere lo Stiron river infonde nell'ingenuo visitatore che si cimenta nell'ardimentoso compito di sorvolare il suo corso. Trafelato addussi, talvolta, la malcelata linfa del benessere.

Pedalando contro corrente

Appare strano veder pedalare contro la corrente impetuosa che discende dalle valli paelozoiche. Eppure in questo finale di primavera anche l'erba incute un timore increscioso. Sarà l'effetto della riga di mezzeria ma la strada sembra tagliata a metà da un'irrespirabile sospiro acqueo. Pedala ordunque adorabile fanciulla che il diman porterà nubi e cumuli nembi e la corrente come d'incanto spirerà come carne al fuoco

venerdì 18 aprile 2008

Nou Camp

Nou camp ovvero campo nuovo. Bello, nuovo, piatto, d'un verde che non sembra nemmeno verde ma comunque verde. Cosa facevo calpestando questo campo? Nulla, rimembravo le mie gesta epiche di quando giovincello mi accingevo ad invecchiare. In quest'aria di campagna è appena il caso di sottolineare che il D.P.R. 633/72 non permette di rateizzare il campo. Onde per cui, dobbiamo tenercelo per quest'anno e metterlo a bilancio nel 2008. Vabbè un'altra settimana è finita.

lunedì 14 aprile 2008

Il mio treno

Dopo aver viaggiato per secoli mi sono accorto che già esiste il treno. Fu inventato da Bartolomeo De Gennari nel 1745 ma non fu mai utilizzato perchè nessuno aveva ancora inventato l'energia elettrica. Poi si parla di sinergie........bah. Ad ogni modo son salito e devo dire che funziona bene, non tocca nemmeno guidare, ma la cosa stupefacente è che non può bucare visto che le ruote sono fatte di metallo. Ma allora mi son chiesto: se invece di avere le ruote in metallo avesse avuto gli pneumatici, quante ruote di scorta sarebbe stato costretto ad avere? Ma soprattutto che crick dovrebbe avere in dotazione per essere sollevato? Gli interrogativi sono molteplici come i miei anni, quindi passerò la nottata a darmi e a darvi delle risposte congrue e coerenti. Sic et sempliciter

venerdì 11 aprile 2008

Il treno in città

Mi ritrovai a veder un siffatto treno che tagliava la città come una lama il burro. Chissà perchè permettono al bisonte con le ruote di attraversare le nostre vie curate con tanta maestria dai nostri giardinieri. E se fosse per poter dire io c'ero? Cosa rispondere ai subliminali inviti a salire? Forse che preferisco camminare sulle sabbie? Bah che tristezza infinita che mi pervade la schiena.

martedì 8 aprile 2008

Un pò di Po


Guardavo l'acqua, guardavo il ponte e guardavo oltre al vetro. Inconcepibile l'idea che il più grande fiume d'Italia nasca sul Monviso e sfoci nel mar Adriatico. Non sarebbe l'ora di spostarne il corso? Perchè non farlo nascere a Milano e farlo sfociare nel mar Ligure passando magari per il Turchino? Oppure farlo nascere a Trento e farlo sfociare a Bologna, utilizzando le acque per irrigare i campi irrigui? E allora facciamolo oppure fatelo, insoma basta che si faccia e anche presto.

giovedì 3 aprile 2008

Aria salmastra

L'aria salmastra che si respira in campagna non ha eguali. Parrebbe di simulare un censimento se non si avesse timore del vicino convento. La torre che si staglia alla sinistra del lettore rassomiglia a quella di Babele non foss'altro per l'albero che le sta di fronte. E' appena il caso di rimarcare che sulle destra non se ne vede un'altra. Come mai la torre è solo sulla sinistra? Saranno gli astri che vogliono suggerirci qualcosa o è solo una ecatombe di pensieri vaneggianti? Bah, questa notte non riuscirò a dormire pensando al perchè della posizione della torre sul globo terracqueo.

venerdì 28 marzo 2008

Sabbia e Mare

Strano questo mare, ne ha ben donde di tuonare.
La sabbia vicino a riva sembra un pò lasciva e
l'irsuto nuvolone pare porti un acquazzone.
Corri svelto con l'ombrello e non dire
che ti piacerebbe volare come un'uccello,
ma se al posto delle braccia avessi le ali
i sassi sarebbero mangiati dai maiali.
Giust'appunto mi sovviene che devo
lavarmi ben bene,
e perchè non usufruire di quest'acqua benedetta
per lavare pure la maglietta?

Perchè ho scritto questi versi in rima? Ma perchè oggi è il 28 marzo e si festeggia il primo parto trigemellare di una formica in Andalusia

venerdì 21 marzo 2008

Monsieur le Tractor

La terra, l'erba, il cielo. Mirando la foto si può notare la diversità del colore di questi tre elementi. Ma il trattore? Che colore ha il trattore? Perchè si chiama trattore? Cosa tratta? Perchè nella foto è presente il trattore? Sono interrogativi angoscianti soprattutto se posti prima di Pasqua. Io non so dare risposta a tutti questi quesiti ma so che molti delle migliaia di lettori che quotidianamente seguono il blog possono farlo. Estraete quindi dalle vostre carcasse cerebrali l'eloquenti risposte e datele affinchè chi brama conoscienza possa aBBeverarsi del vostro sapere.

martedì 18 marzo 2008

Dalla bici

Chi l'avrebbe mai detto che da questo escursus si sarebbe potuto vedere ciò che la mente non vuole? Immagina di possedere il sale della ragione, ameresti di più il verde o il grigio? Vedresti curve laddove non ci sono o spingeresti l'altrona in sul calar del sole? Mediamente libellula risponderai a coteste domande e recepirai l'altrui comprensione e modestia.

martedì 11 marzo 2008

Vespasiano

Onde per cui, al limite del pianisfero, mi ritrovai a dover assurgere a bisogni corporali. Scorsi questa magnifica costruzione in stile liberty dove poter evacuare. Certo, fossi renecondo, avrei potuto, sippur in coteste sembianze, protermi verso il cielo tremebondo e azzurrognolo. Ma, essendo io passato ad altri lidi in epoca post- semantica, ritenni giusto e fonte di merignità, profittare di siffatta beltà

lunedì 10 marzo 2008

Lo stadio

Strano vedere uno stadio vuoto. Non credo sia colpa del maremoto. Credo invece in un'iperbole di passione, in un miraggio conservativo, in un'estasi subliminale

venerdì 7 marzo 2008

Piove

Piove in maniera demenziale sulle strade irrigue. Strano, direbbe qualcuno, siamo nel 2008 eppure ancora piove. L'olivastra platea di gocce travalicano il plumbeo cielo non foss'altro che un telo esausto. Chissà, forse domani tornerà il sereno oppure pioverà. Senza ogni ragionevole dubbio, però, è appena il caso di sottolineare che se non sarà plumbeo il cielo le intrinsecate marmotte vagheranno nelle freddi correnti.

Urlo

Perchè non urlare al mondo tutta la rabbia dei cipressi costretti ad una vita in silenzio? Perchè non urlare la cogente nostalgia di una radice d'albero? Rispondete voi a questi virtuosi interrogativi

mercoledì 5 marzo 2008

Quando la strada si fa irta


In questa conturbante estate invernale mi suole lodare l'asfalto naturale che si snoda ancheggiando quà e là. La strada inerpica in sul calar del sole e promette frutti acerbi come le pleonastiche visioni notturne di un non udente

lunedì 3 marzo 2008

Curve proterve


Chissà perchè alcuni alberi crescono storti. Forse è la velocità delle zanzare tigre a farli spostare, forse è solo l'odore di alcuni passanti che fa si che gli alberi si spostino dalla linea immaginaria verso il cielo. Qualunque sia il motivo rimane il fatto che per la maggior parte della gente questo è un problema serio molto più del caro mutui e al quale sarà bene trovare una soluzione.

La conturbante follia


delle gocce d'acqua che dissipano i colori

Introspettiva prospettica


meglio vedersi allo specchio che vedere le cavallette cadere dal ginepraio