giovedì 28 agosto 2008

Le barche

Come automobili, ma senza le ruote, anche le barche vengono mestamente parcheggiate al calar del sole. Questa foto è sinallagmatica del dolore puerpero che attanaglia il propedeutico visitatore del porto che, null'altro avendo da pensare, si limita ad ascoltare la triste melodia che emettono i singoli battelli. Sarà l'inciviltà dell'armatore, sarà la struggente melodia dei gommotti ma tutte le volte che mi capita di visitare un porto le lacrime sgorgano novelle e acute dai miei splendidi occhi color cielo.

giovedì 21 agosto 2008

Francamente me ne infischio

Sperando di fare cosa gradita ai più, scrivo queste dure righe per rimarcare la possibilità di beneficiare della rinegoziazione delle fotografie scattate in forma naturale prima del 23 marzo 1996. So che molti di voi possiedono venerabili quantitativi alfanumerici di fotografie scattate ed archiviate meritocraticamente all'interno di memorie pseudo digitali. Orbene, con la possibilità che vi viene palesemente e pittorescamente offerta le potete e/o dovete rinegoziare. Passando invece al titolo di questo propedeutico intervento volevo esprimere, con il rammarico del ragazzo negletto, il mio assoluto disinteresse al fatto che oggi è il 21 agosto 2008. Non capisco perchè da più parti, con l'ironia che contraddistingue l'opacità del lettore, mi si chiede di festeggiare questo poliedrico e per certi aspetti inverecondo nonchè monosillabico giorno. Non c'è nulla che stimoli i miei abnormi interessi. E poi, diciamocela tutta con infinita verità, domani sarà il 22 che lo vogliate oppure no. Qundi, come disse il borbonico Tullio da Moncalieri nel 1378 dopo alcune giornate di attenta e misurata contemplazione colloquiando inesorabilmente ma con l'intransigenza e la sagacia che contraddistingueva tal siffatto condottiero: Francamente me ne infischio. A voi la parola o lessicali lettori

martedì 12 agosto 2008

Sopra le nuvole


Maldestramente affranto dalla calura estiva mi sono deciso a far un giro al di sopra delle nubi. Orbene, sembrerà ai più strano e inverecondo, ma al di sopra delle nubi c'è il cielo azzurro ma molto più freddo. Sinallagmando la poesia di Franco Inciuciati, capolavoro didascalico di fine 700, par di capire che l'azzurro non sia dovuto all'incontinenza presbiteriana ma all'ozono cumuliforme e cumulabile. La temperatura di -50 gradi a 11.000 metri insegna che il freddo non è solo al polo nord ma in qualsiasi posto della tecnosfera. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: ma perchè allora, sopra le nuvole, non ci sono i pinguini? I più diranno: "Semplice, perchè i pinguini non sanno volare." Niente di più sbagliato!!!! I pinguini non stanno sopra le nuvole perchè, essendo esse gassose e non solide, essi non saprebbero dove fare la pennichella. Già ai tempi di Catone e della Magna Carta Libertarum era noto tal problema.
Eloquentemente, sinallagmaticamente e preponentemente anche per oggi vi ho svelato una verità a molti lettori sconosciuta e in qualche modo incommensurabile. Credo di aver fatto cosa gradita e politicamente corretta nonchè bipartisan, per cui passerò il resto della giornata a rispondere alle centinaia di quesiti che mi vorrete umilmente e tacitamente porre.

venerdì 1 agosto 2008

Questo putrido mare

Problema evidente, ma non per questo eloquente, la sporcizia delle acque marine. Mirando la foto il lettore può notare come il mare sia sempre più sporco. Queste acque trasparenti denotano il malumore invadente delle prime comitive di ex postini che frequentano all'aba siffatte spiagge. Meno male, dirà l'arguto ospite, che con la barca che si nota a sinistra (o a destra per chi ha l'abitudine di guardare il monitor dal retro) si può andare in mare aperto dove si possono ancora trovare acque pulite dove galleggia indisturbato il petrolio. Lì si che fare il bagno è un piacere, un preludio alla vita paradisiaca. Finalmente acque nerastre accompagneranno il beato bagnante nel suo divagato nuotare e gli ricorderanno antichi sapori. Meretrice fu la nave che lasciò siffatto retrogusto. Chissà, forse o purtroppo