martedì 22 settembre 2009

Il mutuo è mutuabile dal mutuatario?

La domanda provocatoria e provocante m'è uscita dalle dita come una brezza di vento esce dal deretano quando s'è bevuto troppa birra. Eppure vi era un tempo nel quale il delicato venticello era dai più apprezzato sia che uscisse dal deretano sia che uscisse dalla delicata bocca. Ora no, non più. Le persone guardano più all'odore sprigionato che non alla poesia di un vento che esce dal tuo corpo, si libra leggero nell'aere per poi dissiparsi fra le molecole d'ossigeno. A volte vien voglia di registrare l'epico momento per poi avere la gioia di riviverlo, magari con gli amici, per festeggiare un evento importante o anche solo per fraternizzare.

venerdì 7 agosto 2009

L'estate è finita

Anche per quest'anno l'estate è finita. Nonostante i piedi facciano outing ed esternino tutto il loro disappunto, con malcelata inibizione sono a comunicarvi questa triste novella. Eppure, un tempo, c'erano le mezze stagioni e il popolo si gozzovigliava nei giorni psicosomatici che precedevano l'inizio della tale o tal'altra stagione. Ora non più! Conosco decine se non migliaia di persone che son costrette a leggere questo beneamato blog per capire e conoscere ed approfondire quando una stagione finisce e ne inizia un'altra. Ed io ne son ben lieto di dare questo servizio gratuito alla collettività. E sottolineo gratuito, poichè anche se io possa considerarmi il custode del sapere, ne rendo partecipe il popolo sovrano nulla pretendendo. Proseguiamo quindi la trattazione e cordialmente vi salutiamo.

martedì 5 maggio 2009

Il prato ricurvo

Il prato è ricurvo nonostante la pioggia caduta. L'erba è comunque verde da parecchi millenni anche se ne ha ben donde. E le piante? Che dire delle piante che subiscono la pandemia della metropoli che si avvinghia e tutto contorce? Perchè mai dopo la primavera non c'è mai la secondavera? Forse perchè di verità ce n'è solo una? Forse perchè una libellula non fa primavera? Troppe domande alle quali non si sa dare una risposta, nemmeno una breve amenità. Supplicando le dovute stelle forse un giorno il codice che lega questi post si troverà, ma fino ad allora lo sparuto lettore dovrà far utilizzo della metempsicosi per approfondire questi scritti propedeutici. La bontà dello spirito, come narrava Giulio Frachetti nel lontano 1326, non la si misura con la pietà ma nemmeno con la verità. Bene, un' altra pietra miliare è stata messa nella storia della cultura moderna.

lunedì 30 marzo 2009

Gocce sui riflessi e paura dell'autobus

Le gocce hanno ormai invaso ed inviso la parete di vetro. La paura attanaglia l'epiglottide. Le gocce continuano imperterrite la loro opera sublime e subliminale. La strada corre dall'alto della sua esperienza. Ma il riflesso riesce ugualmente a stagliarsi contro il vetro. Coma mai, direte voi, siffata beltà non è stata concettualmente compresa dai più? Dirò io, e chi lo sa! L'era di Temistocle non è ancora giunta eppure qualcosa si intravede nelle pareti spoglie di adombri natalizi. Come diceva Gioacchino Beltrami nella sua più bella opera "Il Giardino delle parabole incantate" come si può non asciugare un vetro bagnato? Come si può attendere che l'aria tersa provveda a quello che ognuno di noi potrebbe fare? Siffato mistero non è ancora stato svelato e ci ritroviamo quindi in piedi ed inerti ad aspettare un'estate che ancora non è giunta e forse non giungerà prima di giugno.

giovedì 12 marzo 2009

Grazie


Mercoledì 11 marzo 2009, ore 20.45, vecchio Trafford, Manchester, Inghilterra

Thanks, thanks, thanks, thanks, thanks, thanks, thanks, thanks, thanks, thanks,


mercoledì 7 gennaio 2009

Riflessi

Capita sovente, ma mai la mattina seguente, di vedere la propria sagoma riflessa ed ingarbugliata. Stranamente ella appare su pareti trasparenti e traspiranti e giammai su quelle fosche. Usufruendo di siffatta parete mi sono appropinquato a scattare una fotografia con il mio telefono portatile. Sembrerà ai più strano ma io non ho mai vissuto a Milano. In tale città si dice che i riflessi abbondino in abbondanza. Variopinto e tumultuoso era il paesaggio e manco a dirlo non si era a maggio. E' appena il caso di sottolineare che la strada vacillava a causa del motore a scoppio. Eggià, la vita equestre non più mi aggrada, come la tristezza di un gabbiano con le unghie incarnite che spicca il volo sopra i frangiflutti. Errando e vagando nonchè gozzovigliando ci apprestiamo a vive anche questo gennaio 2009 attendendo in trepida attesa la nuova estate che sarà foriera di luci e betulle.